domingo, 24 de abril de 2016

ITALIA: RIAPPROPRIAZIONE DI IERI AL SERVIZIO DEL CHE FARE DI OGGI... PER UNA NUOVA RESISTENZA

pc 24 aprile - RIAPPROPRIAZIONE DI IERI AL SERVIZIO DEL CHE FARE DI OGGI... PER UNA NUOVA RESISTENZA

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Dall'Introduzione:

"...Per qualsiasi rivoluzionario che si ponga coerentemente l’obiettivo di rovesciare questa società capitalista, questo stato imperialista e questo governo moderno fascista la riappropriazione è ancora più necessaria e non può avvenire sul piano simbolico bensì su quello reale/organizzativo/ideologico.

Bisogna innanzitutto riappropriarsi dei fatti storici depurati dall’elemento della propaganda borghese/revisionista che presenta la Resistenza Antifascista come una lotta di liberazione dall’oppressore con il fine di instaurare la democrazia borghese ovvero un ulteriore regime di oppressione della classe lavoratrice... fino a ribaltare la storia dipingendo i partigiani come assassini e assetati di sangue e codardi al soldo di qualche progettualità aliena al popolo italiano (letture infami e infamanti diffuse a livello di massa da Gianpaolo Pansa a Spike Lee solo per citare due nomi noti).
Secondariamente capire cosa nella RA italiana abbia avuto un carattere contingente/particolare e cosa abbia caratteristica di ri-proponibilità/universalità.
Infine, capito ciò, viene la fase del “che fare?”, a cosa serve la RA per poter dare vita ad una nuova resistenza (NR) che spazzi via lo sfruttamento della classe dominante in Italia sulle masse popolari, che recida i legami del nostro paese con l’imperialismo internazionale e che metta fine all’imperialismo italiano fonte di miseria e distruzione nel mondo, che faccia dell’Italia un nuovo paese socialista in marcia verso una nuova società al fianco del proletariato internazionale e dei popoli oppressi?

Con questo animo arriva questo contributo scaturito dalla lettura di uno dei tanti libri che è doveroso/necessario riprendere per portare a termine questo processo di riappropriazione quanto meno nella sfera della conoscenza ma sempre nell’ottica che sia al servizio del fare..."

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