miércoles, 30 de abril de 2014

A nuestras lectoras y lectores.




Queremos pedir disculpas a nuestras lectoras y lectores por la paralización parcial de nuestro trabajo de difusión debido a serios problemas de salud del compañero responsable de esta tarea. Como quiera que dichos problemas evolucionan satisfactoriamente esperamos retomar prontamente nuestro habitual ritmo de trabajo.
Agradeciendoles su apoyo y comprension reciban un saludo rojo.
Dazibao Rojo-redacción

jueves, 10 de abril de 2014

ITALIA: Un articulo de la nueva serie del periodico del PCm-Italia Proletari Comunisti




Il nuovo governo del giovane Renzi nasce nel solco di Berlusconi, Monti,
Letta, al servizio dei padroni, della grande finanza, nell'Europa del
capitale, per proseguire e intensificare nella crisi - e con la
collaborazione di tutti i partiti parlamentari, con diversi ruoli, e dei
sindacati confederali, anch'essi con diversi ruoli - l'attacco ai diritti,
alle condizioni di lavoro e di vita dei proletari e delle masse popolari, e
per realizzare, attraverso progressivi "colpi di mano", un'ulteriore riforma
reazionaria dello Stato, del Parlamento, fuori dall'attuale Costituzione,
nel percorso di un regime moderno fascista; anche questo con la
collaborazione di tutti i partiti parlamentari e la spinta

dei poteri forti nazionali e internazionali del capitale.

Come è nato questo governo. Coniugando diversi aspetti: un colpo di Palazzo
nel PD, partito con le primarie e concluso con una manovra di stampo
democristiano; un'ancora di salvataggio offerta a Berlusconi per ridare al
suo governo una base parlamentare da "larghe intese" e che Berlusconi ha
prontamente raccolto come opportunità per ritornare a galla e riaffermarsi;
un passaggio dettato dalla borghesia imperialista italiana o almeno dalla
sua frazione industriale per rendere l'azione del governo più corrispondente
alle sue esigenze.

Da questo nasce il successo dell'operazione "matteorenzi", molto più che
dall'operazione immagine che pure ha contato, conta e conterà.

Nel giudicare i governi, infatti, bisogna guardare tutti gli aspetti, gli
interessi che stanno dietro, le forme che assumono e, infine, cosa non
secondaria, come vengono fatti passare per ottenere il consenso delle masse.

Non è che Letta non stesse facendo bene il suo lavoro, sostenuto
dall'establishment del PD, bene accetto all'Europa e agli Usa, voluto
fortemente da Napolitano dopo l'impasse post elettorale, capace di ottenere
la maggioranza parlamentare nella difficile congiuntura della decadenza di
Berlusconi; operoso, preparato e attivo nelle diverse materie di cui si è
occupato. Ma ciononostante non adatto a svolgere il ruolo, essendo troppo
legato all'entourage dei Palazzi, con un'immagine grigia, questa sì
puramente democristiana, troppo attento agli equilibri parlamentari e con
ministri via via screditati o autoscreditati.

Serviva quindi un cambio di cavallo e un cambio di passo che fronteggiasse i
lati deboli del governo Letta, che rispondesse meglio ai padroni e che
avesse un'immagine da spendere nel marketing del "consenso popolare",
rispetto al crack berlusconiano e a l'exploit di Beppe Grillo.

Non c'era molta alternativa al giovane avventuriero, partorito dall'odierna
cloaca del PD, Matteo Renzi.

Ma Renzi non avrebbe vinto la sua partita senza il socio occulto, poi
divenuto non tanto occulto, Berlusconi, che aveva bisogno di un punto di
appoggio, intanto per uscire dal buco nero in cui era caduto, per poi
pensare ad una sorta di oscena resurrezione. Berlusconi ha trovato più in
Renzi che in Alfano il suo "delfino", una specie di scimmietta delle sue
performance, e ne ha sostenuto l'ascesa sui mass media e perfino nelle
primarie - è spudoratamente vero che in diverse città gente di centro destra
ha votato in esse per gonfiare il risultato peraltro scontato che ha portato
al successo di Renzi. Ma il sostegno di Berlusconi non è soltanto un'ancora
di salvataggio e una manovra politica, è l'ennesima dimostrazione della
convergenza di valori e scopi che unisce i partiti parlamentari e i suoi
uomini, quello che noi chiamiamo moderno fascismo in formazione; non tanto e
non solo come fenomeno politico ma come fenomeno globale a 360°, che tanti
osservatori intelligenti - certo più intelligenti di tanti che nel campo
della sinistra, anche di orientamento comunista, esistono - hanno
vivisezionato per comporre il mosaico o meglio il puzzle con cui il moderno
fascismo si impone e purtroppo continuerà ad imporsi.

Certo Renzi "berlusconi giovane" è un po' esagerato. Berlusconi è un
protagonista effettivo, una frazione impersonata del capitale, non nata
direttamente dal mondo industriale, di ideologia ben definita. Renzi non può
essere questo ma semplicemente una figura animata dello stesso processo.

Ma Renzi non ci sarebbe stato se i padroni, quelli veri, non l'avessero
preteso. Il 'padrone dei padroni', il portavoce Squinzi, a un certo punto si
è messo a urlarlo quasi; tutto ciò che gli andava benino il giorno prima con
Letta all'improvviso non gli stava più bene e Letta è sembrato
improvvisamente figlio di nessuno, nessuno più lo difendeva, ad eccezione
quasi solo degli alfaniani. I padroni volevano uno giovane e veloce, uno che
sembrasse intelligente ma fosse esclusivamente e innanzitutto un loro
"puledro da corsa coi paraocchi".

Questo ultimo aspetto è il più importante nella fase della nascita del
governo Renzi. E deve interessare e preoccupare la classe operaia, i
proletari e le masse popolari.

I padroni si sono preoccupati della continuità del discredito del potere
politico che li rappresenta e della necessità di "fare cassa" e di avere un
servizio efficiente per mantenere i profitti, che per buona parte di loro
sono continuati nella crisi; si sono preoccupati di stare in Europa e non
solo sotto processo, ma ancor più di stare nel mondo dove la contesa è forte
e, nonostante tutto, una certa ripresa c'è. E, quindi, avere un fronte
interno efficiente e "veloce" è importante.

Sono gli industriali i veri azionisti di maggioranza del nuovo governo,
quelli della grande industria ma anche della media e piccola industria,
dell'industria privata come dell'industria "pubblica", dell'industria
operante sul mercato mondiale ma anche piccola industria "schiacciata, come
dicono loro, da tasse e sindacati". Un governo chiamato quindi a fare fatti
concreti, immediati, liberato in una certa misura da mediazioni
parlamentari - ma questo non è così facile attualmente - e da mediazioni
sindacali - e questo invece sembra un'autostrada, vista la tragicommedia che
arriva a Camusso-Landini.

Non si possono capire i provvedimenti e l'azione del governo se non si
coglie qual'è l'azionista di maggioranza effettivo di questo governo, fuori
dai Palazzi della politica e in una certa misura fuori dall'entourage
tecnocratico che imbriglia e che ormai ha già rotto i c...

Chiariti gli interessi di fondo, occorre però dire che Renzi ci ha messo del
suo, la scena aveva bisogno di un simile attore, c'era da riprendere il
controllo del mass media dopo l'esaurimento della sbornia berlusconiana,
c'era da contendere, col sorriso ma a muso d'uro, l'antipolitica dilagante
impersonata nel teatro della politica dal Grillo parlante.

Renzi ha messo in campo subito un gruppo di ministri e in particolare di
ministre, che sembrano dei replicanti delle operazioni "Forza Italia" di
Berlusconi e nello stesso tempo una variante più studiosa e costruita da
"laboratori" più solidi dei grillini della rete.

E questo è farina del suo sacco, è polizza di assicurazione di una certa
durata e di una certa tenuta.

Gli interessi forti degli industriali e la compagine renziana non sono
quindi da sottovalutare e domandano ai proletari e alle masse popolari, alle
loro organizzazioni politiche e sociali che ne esprimono interessi e
capacità di lotta, un adeguamento di analisi e linea di condotta per
fronteggiare questo nuovo governo.

Partiamo però da alcuni punti fermi. Il tentativo di Renzi non ha futuro.
Non basta né può bastare al capitale un "renziveloce" per dare una svolta
nell'economia e nello Stato che permetta ai padroni italiani di conquistare
nuove posizioni nella contesa mondiale. Così come la compagine renziana è
sempre dentro una gabbia politica di rinnovamento della casta in seno alla
casta e di ministri copia o fotocopia non certo in grado di sostituire gli
originali, Berlusconi-Grillo, che affondano le loro radici nella ben più
torbida società e situazione nazionale e internazionale.

Ma quello che avviene nell'altra "collina" è solo parte del problema, il
problema che abbiamo noi proletari comunisti è nella nostra "collina".

Il movimento sindacale, a guida maggioritaria confederale, continua il suo
processo di liquefazione nella difesa degli interessi dei lavoratori e delle
masse popolari; l'inamovibile casta sindacale cambia governi come cambia
d'abito e nella Cgil si celebra la parodia della lotta di linea, dalle finte
espulsione alle reali convergenze Camusso-Landini, alle cose un po' più
serie come la cacciata di Cremaschi e le uova al congresso di Bergamo. Nella
Cgil si passa dalla propria delegittimazione per le scelte
politico-sindacali di collusione, convergenza, collaborazione con padroni,
governi, Stato, all'autodelegittimazione. Questo lascia comunque un vuoto di
rappresentanza e di capacità di lotta generale che non è riempito, e in una
certa misura non può essere riempito, dai sindacati di base.

La crisi, le convulsioni della borghesia e dei suoi governi non possono
essere adeguatamente sfruttate dai proletari per difendersi realmente nella
crisi, per costruire la propria capacità di attacco, per cambiare i rapporti
di forza.

La politica borghese si riempie di personaggi vuoti che trasformano i
problemi reali del paese in slogan, nomi, spot, ma essa fronteggia un vuoto
del movimento reale della classe operaia e delle masse popolari. Le lotte
degli operai e dei lavoratori sono piccole e inadeguate; le lotte dei
movimenti sono più significative ma anch'esse sulle spalle fragili degli
attuali leader di essi.

Nei prossimi mesi a questo si aggiunge il fumo delle elezioni europee, che
segnano un ulteriore degrado della politica anche perchè parte di chi lotta
o vuole fare le lotte viene attratto dalla battaglia elettorale, perfino in
elezioni che non contano nulla. Le elezioni europee sono poco più che un
sondaggio politico, ma l'attrazione che esercitano verso le avanguardie e
settori del movimento di opposizione politico e sociale influisce
negativamente nello sviluppo di lotte effettive politiche e sociali.

Al fumo delle elezioni e delle promesse di Renzi corrisponde l'arrosto di
provvedimenti effettivamente pesanti, come il Jobs act con la
precarizzazione selvaggia e a vita, con la porta chiusa a milioni di precari
e disoccupati, mentre si cerca di comprare ad 80 euro al mese l'alleanza
neocorporativa degli operai e dei lavoratori stabili; l'arrosto della
ulteriore trasformazione del parlamento in una serra di nominati, delle
elezioni stesse in plebisciti con premi di maggioranza che cancellino ogni
simulacro di democrazia e di opposizione e trasformino sempre più la
Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza, in una cornice di un
quadro moderno fascista.

Le stesse elezioni europee, al fumo dell'Europa da cambiare fanno emergere
l'arrosto del vero cambiamento in atto, quello dell'ascesa della nuova
destra fascista e nazista che attraverso le elezioni e con la complicità di
Stato, padroni, governi, trova una legittimità e una credibilità politica
che si sposa non solo con gli effetti della crisi nei paesi europei ma anche
con la contesa interimperialista foriera di guerra che colpisce oggi
l'Ucraina ma è pronta a contagiare tutto l'Est Europa.

Il governo Renzi anche su questo si presenta come un governo spugna che
assorbe il vento di estrema destra e i venti di guerra per legittimarsi come
governo adeguato.

Un governo, quindi, moderno fascista, della precarizzazione e della
disoccupazione, e necessariamente della repressione, perchè per quanto
debole sia ancora il movimento proletario e di massa, esso comunque lotta e
combatte e focolai di ribellione, di rivolta esistono e sono ancor più
necessari e inevitabili.

Analizzare il nemico anche nei suoi aspetti più truci e consistenti non
serve per farne un'apologia della sua forza né per far diventare il nano
Renzi un gigante, ma per capire esattamente su cosa e come lottare.

Se è giusto analizzare gli elementi forti del governo Renzi per combatterli,
occorre innanzitutto dire che è una forma di combattimento quella di
demitizzarlo, di dire che Renzi è effettivamente un buffone, un buffone "di
corte", cioè della corte dei padroni, che i suoi ministri e in particolare
le sue ministre sono delle "mezze calzette", facenti parte di quella cerchia
di persone che non ha mai lavorato, figlie di "gente bene" che trovano nella
politica il "bel mestiere" e che sono espressione non certo di giovinezza ma
di corruzione ideologica banale; ministri e ministre che nel loro apparire
come zelanti esecutori fanno sicuramente più danno dei precedenti ministri e
ministre; una compagine non qualificata né legittimata a stare lì, un'oscena
ingiustizia verso tanti giovani, ragazzi, ragazze costretti invece a
consumare la loro vita in call center lager o ad elemosinare in tutti i modi
lavori precari e dequalificati.

Questo governo dimostra come la borghesia è sempre più incapace in realtà di
dare una faccia rispettabile al suo potere e che proprio facendo ministri e
ministre certe persone dimostra tutto il suo profondo disprezzo verso le
masse. Un governo di una classe dominante che butta nel cesso la democrazia
anche quella parlamentare, le elezioni come fatto democratico, della cui
santificazione si era beata la borghesia per nascondere sotto il manto del
sistema parlamentare la dittatura di classe.

Un governo quindi illegittimo che non ha ragione di essere rispettato e
riconosciuto, i cui provvedimenti dal fiscal drag, al jobs act, ecc. o le
sue soluzioni per la scuola, la casa, la burocrazia, non solo sono dannosi
alle masse ma sono aria fritta. Un governo che non si occupa delle domande
espresse dalle lotte sociali perchè verso di esse ha una sola risposta la
repressione, usando il monopolio della forza di polizia, apparati militari,
dediti all'arbitrio garantito dall'impunità . Un governo che all'insegna
della 'velocità' dà segnali pericolosi, perchè lascia mano libera agli
apparati di Stato dell'ordine pubblico e si occupa poco e male di problemi
internazionali perchè per essi delega gli imperialismi più forti,
principalmente USA, al cui carro opera con soldati per far la guerra o per
cosiddette "missioni di pace" o anti pirateria, riducendoli perfino a
mercenari di cause perse e luridi assassini, come i marò.

A questo governo, ai suoi provvedimenti, alle sue dannose e false ricette
dobbiamo opporre da subito - senza farsi prendere, come purtroppo avviene
anche tra le masse, dallo sguardo e dall'attesa ebete - l'opposizione rigida
al Jobs act, la denuncia della falsa restituzione delle 80 euro, data se
maiin cambio della rapina che continua in materia di tasse, tariffe e
balzelli vari; dobbiamo dare nuovo fuoco alle lotte in corso, da Termini
Imerese all'Ilva, all'Electrolux, dal Gruppo Fiat - con Marchionne grande
sponsor di Renzi che se ne va lasciando sul terreno fabbriche e operai -
alla nuova rivolta necessaria dei disoccupati, dei precari che ha già i suoi
focolai accesi, a Taranto, a Palermo, a Napoli, ecc., dalla lotta contro il
nuovo schiavismo nella logistica, al movimento No Tav, No Muos contro le
devastazioni ambientali e territoriali che diventano sempre più stragi in
intere zone nel nostro paese...

Affermare con forza che la lotta e non il voto ci serve per combattere
l'Europa della Troika, i suoi governi e i fascisti e neonazisti che
quest'Europa cova e alimenta. Dobbiamo dare continuità e contribuire a unire
il movimento di lotta contro la repressione, rispondere colpo su colpo,
elevando strumenti e forme di combattimento per fermare la violenza
poliziesca, i processi persecutori, il carcere che questo Stato, qualunque
sia il suo governo, riserva a chi si ribella e oppone. Dire un chiaro NO e
lottare contro ogni partecipazione italiana ai focolai di guerra
imperialista, agli F35 come agli Eurofigter, al Muos e ai nuovi armamenti.

PCm - Italia

marzo 2014

DECLARACIÓN DEL COMITÉ CENTRAL DEL PARTIDO COMUNISTA DE LA INDIA (MAOÍSTA)


24 DE MARZO 2014
¡BOICOTEAR LAS FRAUDULENTAS ELECCIONES AL PARLAMENTO Y LAS ASAMBLEAS!
¡LLEVAR A CABO CON ÉXITO LA REVOLUCIÓN DE NUEVA DEMOCRACIA!
¡LA CONSTRUCCIÓN DE UNA REPÚBLICA FEDERAL DEMOCRÁTICA POPULAR BASADA EN LA AUTÉNTICA DEMOCRACIA Y APOYÁNDOSE EN LAS PROPIAS FUERZAS ES LA ÚNICA ALTERNATIVA!

Nota – Reproducimos a continuación la declaración del Comité Central del Partido Comunista de la India (Maoísta) “¡Boicotear las fraudulentas elecciones al parlamento y a las asambleas! ¡Llevar a cabo con éxito la Revolución de Nueva Democracia! ¡La construcción de una república federal democrática popular basada en la auténtica democracia y apoyándose en las propias fuerzas es la única alternativa!” de 24 de Marzo 2014, extraída del blog del Comité Internacional de Apoyo a la Guerra Popular en la India http://icspwindia.wordpress.com/ y que Gran Marcha Hacia el Comunismo ha traducido al español:

 COMITÉ CENTRAL DEL PARTIDO COMUNISTA DE LA INDIA (MAOÍSTA)
DECLARACIÓN DE 24 DE MARZO 2014
¡BOICOTEAR LAS FRAUDULENTAS ELECCIONES AL PARLAMENTO Y LAS ASAMBLEAS!
¡LLEVAR A CABO CON ÉXITO LA REVOLUCIÓN DE NUEVA DEMOCRACIA!
¡LA CONSTRUCCIÓN DE UNA REPÚBLICA FEDERAL DEMOCRÁTICA POPULAR BASADA EN LA AUTÉNTICA DEMOCRACIA Y APOYÁNDOSE EN LAS PROPIAS FUERZAS ES LA ÚNICA ALTERNATIVA!
Las elecciones para la constitución de  la XVI Cámara Baja del parlamento de la India y para las asambleas de Telengana, Seemandhra, Odisha, Sikkim y Arunachal Pradesh se celebrarán del 7 de abril al 12 de mayo de 2014. Las explotadoras clases dominantes de nuestro país se preparan para imponer otro enorme peso financiero sobre el pueblo gastando miles de millones de rupias en ello. En esta ocasión los principales partidos parlamentarios, el Partido del Congreso y BJP (Partido Popular Indio) están rivalizando de forma extrema entre sí por el poder y están tratando de engañar al pueblo una vez más afirmando que lo que únicamente quieren es desarrollar nuestro país. Las defecciones de arriba abajo en las alianzas oportunistas de la UPA (Alianza Progreso Unido) dirigida por el Partido del Congreso y la NDA (Alianza Democrática Nacional) dirigida por el BJP hacia otros partidos y viceversa, comenzaron  hace tiempo y se están acelerando mientras se aproximan las elecciones.
Recientemente, el Tercer Frente con once partidos salió a la palestra con gran fanfarria. Tal y como todos esperaban, se encuentra aún inmerso en peleas relativas a la distribución de escaños. El acuerdo entre el Frente de Izquierda y la AIADMK en el Tercer Frente se invalidó incluso antes que la tinta se secara debido a las divergencias en cuanto a compartir los escaños. Los partidos de izquierda incluido el PCI (Marxista) no se habían recuperado aún de la insultante derrota que sufrieron en las  elecciones de Bengala Occidental. Partidos como SP, BSP, DMK, AIADMK, Biju Janata Dal, Janata Dal (U), Trinamool, AGP, TDP, TRS, YSRCP, etc., temen ser derrotados uniéndose bien a la UPA o a la NDA y por tanto han decidido unirse o bien al Frente Unido o ir en solitario con autodenominados eslóganes de justicia social, emancipación de los dalits y bahujans y desarrollo regional, etc.
Tanto los partidos del Tercer Frente como aquellos que se presentan en solitario están siguiendo una política de “esperar y ver qué pasa” para unirse a cualquiera de las alianzas que llegue al poder tras los resultados electorales. Mientras que el Lok Jansakti Dal se unió  a la NDA dado que percibía que la derrota era clara si permanecía en la UPA, el RJD continúa en la UPA para mantener encendida su llama en cierto grado. Los políticos pertenecientes a los distintos partidos que salieron a la palestra de la noche a la mañana con nuevas banderas y nuevos programas tras abandonar sus partidos temiendo la derrota debido a la furia popular o porque no consiguieron un escaño de sus partidos, se están echando el máximo de porquería unos a otros en esta lucha por escaños.  Como tenían que alcanzar el poder dejando de lado cualquier moral o reglas, con el único objetivo del poder a través del dinero – el dinero a través del poder y nuevamente el poder a través del dinero y habían explotado, oprimido y torturado al pueblo sin tregua y perdido la confianza del pueblo, están recurriendo a métodos oportunistas tan flagrantes al haber perdido toda esperanza en ganar estas elecciones.
El Partido Aam Aadmi (AAP) entró a la arena electoral con el objetivo de beneficiarse por medio de sumergir una vez más al pueblo en ilusiones. Trata de captar la atención del pueblo con una retórica revolucionaria envuelta en un eclecticismo ideológico consistente en el “ahimsa” y “swaraj” gandhianos y las políticas “socialistas” de Javaprakash Narain y las posiciones de su ONG de “democracia participativa directa”. Aunque las elecciones han tenido lugar en diversas ocasiones y varios gobiernos se han ido sucediendo en los pasados 65 años de dominio “independiente”, es un hecho que, incluso a fecha de hoy, las necesidades básicas del pueblo como alimentos, ropa, alojamiento, educación y cuidado sanitario han permanecido fuera de su alcance.
Las masas oprimidas que constituyen el 95% de la población están haciendo frente día tras día a la pobreza, al analfabetismo, el desempleo, el aumento de los precios, las enfermedades, las muertes a causa del hambre, la corrupción, etc. El 77% de la población vive con no menos de 20 rupias al día. Por otro lado la gran burguesía y los grandes terratenientes gozan de gran cantidad de riquezas. Centenares de empresas pertenecientes a buitres como Ambani, Tata, Birla, Mittal, Jindal, etc., suman el 25% del PIB de nuestro país. La brecha entre  ricos y pobres aumentó por encima de lo imaginable. La corrupción y las estafas aumentaron a pasos agigantados. Las leyes formuladas para impedir estas diferencias sociales e impedirlas nunca han sido empleadas por las clases adineradas. Como resultado de ello, el descontento social ha aumentado.
La opresión religiosa chovinista por parte de los Hindutva Sangh Parivar sobre las minorías religiosas y la opresión de la casta superior Hindutva Brahamánica sobre los dalits en nuestro país ha aumentado. La represión de las luchas de liberación nacional como en Cachemira, Asom y Manipur aumenta día tras día. Como resultado de las largas luchas durante décadas del pueblo de Telangana, el parlamento tuvo que dar su aprobación inevitable a la formación del estado separado de Telangana. Sin embargo, están aún reprimiendo cruelmente las aspiraciones para Estados separados en Bodoland, Gorkhaland, etc.
A los adivasis  se les niega continuamente sus derechos sobre la tierra, el agua  y los bosques. Las mujeres están siendo aplastadas  bajo la vil cultura feudal e imperialista. Mientras el gobierno de la UPA dirigido por el Partido del Congreso implementa rápidamente la segunda fase de las reformas económicas en su quinto año de dominio como continuación de las políticas de Liberalización, Privatización y Globalización debido a la presión de los imperialistas y grandes capitalistas de nuestro país que están empantanados en la crisis económica internacional, las condiciones han empeorado en todos los sectores de nuestro país. Ha firmado cientos de contratos de colaboración con empresas multinacionales y grandes corporaciones de nuestro país y abierto las puertas ampliamente a la explotación indiscriminada entregándoles las riquezas naturales de nuestro país.
Violando flagrantemente el 5º Programa, PESA, etc., de la constitución de las zonas adivasis, está llevando a cabo asambleas de aldeanos a punta de fusil en varias zonas del país con campesinos y adivasis, arrancándoles a la fuerza su consentimiento para adquirir sus tierras y está implementando políticas que les desplazará a gran escala. Debido a las políticas en bancarrota de este Gobierno, la producción industrial en nuestro país ha sufrido y cientos de miles de trabajadores han sido arrojados a las carreteras.
Sobre los trabajadores ha aumentado la carga de trabajo. Sus salarios reales se han hundido. Ha aumentado el número de trabajadores desorganizados al margen de las leyes laborales. Ha asumido políticas que entrega el comercio minorista a las compañías imperialistas. Ha entregado gradualmente el sector agrícola  a las corporaciones y empujado la agricultura a una crisis severa. El aumento en los costes de producción, falta de apoyo gubernamental en forma de créditos, etc., y la falta de precios de apoyo mínimo han conducido a suicidios a gran escala de campesinos. Las vidas del pueblo se han hecho intolerables con el aumento disparatado de los bienes de consumo diarios, el aumento de tiempo en tiempo de los precios de la gasolina y el diésel. La privatización de los sectores de educación y salud les han convertido en una rareza para la gente común.
La corrupción ha alcanzado las cimas más altas y con grandes estafas como el espectro 2G, los Juegos de la Commonwealth, el de la minería, etc., los diversos políticos y camarillas de las clases dominantes y cargos del Gobierno y del Ejército se han embolsado miles de millones de rupias del erario público. Estos bandidos y traidores descarados escondieron billones de dólares en los bancos suizos. Los programas adoptados por el Gobierno de la UPA y publicitados a bombo y platillo como el sueño del “Garibi Hatao” de Indira Ghandi llevado a cabo por Sonia Gandhi, se han transformado en ridículos con la corrupción que apesta. De hecho, la consigna de antaño de reformas de la tierra ha desaparecido completamente. Debido a sus políticas que causan daño a la ecología, se están produciendo desastres naturales como lo ciclones y recientes lluvias en Uttarakhand y el pueblo está sufriendo grandes pérdidas. Sus nuevos actos legislativos relativos a “adquisición de tierras”, “seguridad alimenticia” y “Nirbhaya” tienen como objetivo o bien servir a los intereses de los imperialistas y las clases dominantes explotadoras o como un engaño.
El Gobierno de la UPA  dependió de las fuerzas militares, paramilitares, policía especial y comandos y en las agencias de inteligencia como IB, NIA y SIB para reprimir a las masas que se están rebelando contra sus políticas antipopulares y para consolidar su dominio y realizando ofensivas a través de métodos fascistas. Está restringiendo los derechos civiles e incluso el derecho a vivir. Las fuerzas enemigas están llevando a cabo masacres de centenares de adivasis, dalits, otros activistas revolucionarios de las masas oprimidas y en las zonas del movimiento revolucionario dirigido por nuestro Partido. Como parte de la alfombra de seguridad, todas las zonas del movimiento en los diversos Estados han sido transformados en campamentos militares de las fuerzas enemigas.
Cientos de personas inocentes, activistas revolucionarios y dirigentes han sido encarcelados. Por un lado gritan que “la guerrilla maoísta que ha recurrido a la violencia en los bosques no tiene ideología” y, por otro, tratan de controlar a los intelectuales afirmando que “los ideólogos maoístas en las ciudades, que están continuamente atizando la ideología maoísta, son más peligrosos que la guerrilla”. Están tratando de aislar a los intelectuales progresistas, escritores, jóvenes y estudiantes del movimiento revolucionario y colocarles en oposición a él. El BJP, el frente de izquierda y otros gobiernos estatales están también colaborando con el Gobierno de la UPA en esto. El BJP ha apoyado al Gobierno de la UPA en los pasados diez años en todas las políticas importantes. La única diferencia está en donde se encuentren –ya sea gobernando o en la oposición.
Todas sus acusaciones y contracusaciones se hicieron con la intención de engañar al pueblo. Tampoco existe mucha diferencia entre los gobiernos central y de los Estados en este asunto sea cual sea el partido en el poder. De forma similar, la represión no queda confinada sólo a las zonas del movimiento maoísta. Las luchas contra POSCO, contra la central nuclear de Kudamkulam, son claros ejemplos de esto. La hegemonía de los imperialistas estadounidenses en las esferas económica, política, militar y cultural y la intervención de su agencia de inteligencia, el FBI, han aumentado durante el gobierno de la UPA. Las revelaciones de Wikileaks dejaron claro que cerca de cien mil soldados y oficiales estadounidenses se encuentran clandestinamente en nuestro país y están proporcionando toda clase de apoyo y ayuda directa e indirectamente para imponer el fascismo sobre el pueblo.
El Partido del Congreso que estuvo  de forma continuada en el poder durante diez años siguió las políticas proimperialistas, proburguesía burocrática compradora y prograndes terratenientes y fue responsable de las agonizantes condiciones de vida del pueblo y la desastrosa economía de nuestro país y de las masacres de miles de personas y activistas de diversos movimientos democráticos y revolucionarios, la persecución de las minorías religiosas en nombre de combatir al “terrorismo”. Se ganó la dudosa distinción de ser el originador de las más grandes y más numerosas estafas y corrupción en la historia parlamentaria de nuestro país.  Como resultado se ganó el intenso odio del pueblo.
Para escapar a esto y engañar al pueblo, el Partido del Congreso está presentando su principal eslogan de “Bharat Nirman” apuntando hacia el “desarrollo” que logró en sus diez años de gobierno y sobre las leyes anticorrupción, de adquisición de tierras, seguridad alimenticia y Birbhaya y programas de bienestar que formuló. El Partido del Congreso ha estado en el poder a nivel central y en la mayor parte de los Estados la mayoría del tiempo desde 1947. Fue responsable principal de estar en el poder un periodo tan largo de tiempo por las políticas antipopulares que fueron formuladas e implementadas. Las masacres de minorías religiosas, particularmente la masacre de sikhs en 1984, se produjeron bajo su gobierno. Aunque Sangh Parivar fue directamente responsable de la destrucción de Babri Masjid, fue el Partido del Congreso desde el centro el que estuvo tras este gran hecho dramático.
Fue el principal responsable de reprimir las justas luchas de liberación nacional de Cachermira y más recientemente del Noreste masacrando a decenas de miles de jóvenes a través de su fuerza bruta. Implementó todas estas políticas antipopulares apoyándose en la ayuda de otros partidos parlamentarios cuando estaba en el poder así como colaborando con las alianzas gobernantes cuando no estaba en el poder. ¿Quién otro sino el Partido del Congreso ha sido el principal responsable por las insufribles condiciones de los obreros, campesinos, sectores de la pequeña burguesía, nacionalidades oprimidas, dalits, adivasis, minorías religiosas, mujeres, pequeños y medianos capitalistas de nuestro país? El pueblo no es tan crédulo para tragarse que su “Bharat Nirman”, los autodenominados programas de bienestar, la falsa pose anticorrupción y el principal ataque del BJP es contra el gobierno corrupto del Partido del Congreso. Está claro que no tiene básicamente ninguna política distinta que la del Partido del Congreso en ninguno de los principales asuntos a los que se enfrenta el pueblo y el país y cuenta con las mismas políticas corruptas, traicioneras y dictatoriales en cualquier campo.
Con la directiva de la RSS, el BJP anunció al fanático hindú y asesino de masas Narendra Modi como su candidato a primer ministro. Está ocultando su programa chovinista hindú tras el modelo de “Gujarat Vikas” y está concentrando toda su maquinaria en torno a Modi para conquistar el poder a nivel central una vez más. El modelo “Gujarat Vikas” significa aterrorizar a las minorías musulmana y cristiana, adueñarse de sus propiedades, expulsarles de sus hogares o hacerles más serviles a través de las masacres de las minorías religiosas musulmanas y someterles a innumerables atrocidades junto con las atrocidades a las minorías religiosas cristianas; convirtiendo al Estado entero en el centro de las inversiones de las empresas multinacionales y la gran burguesía y abriendo las puertas a su inacabable explotación y opresión.  El Sangh Parivar y el BJP buscan establecer su modelo hitleriano bajo el disfraz de “Vikas” en todo el país llegando al poder en estas elecciones. El Partido del Congreso llegó al poder en las dos legislaciones anteriores y se ganó la intensa furia del pueblo.
Así, las clases dominantes y los imperialistas norteamericanos están apoyando abiertamente la candidatura de Modi para el puesto de Primer Ministro dado que pondría en práctica su despiadado programa. En este sentido,  los medios de comunicación están haciendo propaganda de Modi a gran escala. Su intento por ganar las elecciones de Delhi a través de introducir la división religiosa por medio de disturbios religiosos en Muzaffarnagar, indica su auténtico rostro fascista. La declaración de Rajnath Singh de hace unos días antes que se anunciaran las fechas de las elecciones, pidiendo perdón a los musulmanes “por si en algún lugar se hace algo malo contra ellos”, no es más que una estratagema para ocultar la masacre de musulmanes llevada a cabo por Modi en Gujarat y obtener sus votos.
¿Pero cómo pueden las minorías religiosas musulmana y cristiana olvidar las masacres, la discriminación, la represión y el chovinismo que sufrieron a manos del Sangh Parivar ya desde 1947 hasta los recientes asesinatos en Muzaffarnagar? El progromo y persecución de las minorías religiosas en Gujarat bajo Modi se encontraron con una oposición sin precedentes y las protestas no sólo en Gujarat sino por todo el país. Incluso si llegan al poder, los fascistas hindúes tendrán que enfrentarse a la resistencia activa a nivel estatal de las minorías musulmana y cristiana y de las fuerzas revolucionarias y democráticas. Esta sería entonces  la tarea más importante de estas fuerzas. La AAP que nació y creció con un trasfondo de ONG y fondos y apoyo de los imperialistas y el NRI, no va a las raíces de este sistema y a los problemas básicos del pueblo y está recurriendo a los hitos gandhianos para resolver los problemas del pueblo.
No disponen de solución alguna a los problemas básicos de las clases, pueblo y sectores oprimidos que están siendo reprimidos bajo la opresión y explotación. Está sirviendo de válvula de seguridad para alejar la emergente furia popular hacia soluciones pacíficas y parlamentarias. Los auténticos asuntos del pueblo  nunca salen a debate en el parlamento y las asambleas que se encuentran bajo el control de los imperialistas, la burguesía burocrática compradora y los grandes terratenientes. ¿Dónde está el lugar para la democracia en este sistema donde los votos se pueden comprar con dinero, licor, y sentimientos religiosos y de casta? Es ridículo llamarle a esto una democracia cuando los criminales, los bandidos y los políticos corruptos notorios ganan las elecciones. De hecho, cuando miramos la historia encontramos que los problemas siempre se han resuelto a través de las luchas populares, las luchas de clases y la guerra popular prolongada y no por medio de foros parlamentarios.
Siendo las elecciones llevadas a cabo cada vez como una farsa, la Comisión Electoral de la India prometió fortalecer la democracia durante estas elecciones y está tratando de introducir varias reformas al tiempo que incluir unas orientaciones conforme a un decreto del Tribunal Supremo. Como parte de fortalecer la democracia, el Tribunal Supremo emitió una serie de decretos para dotar a los votantes del derecho a “rechazar”. Como resultado, el botón “NOTA” fue introducido en las máquinas de votación por vez primera durante las elecciones a la asamblea en cinco Estados en 2013. Ahora, durante las actuales elecciones a la Cámara Baja, esto se ha introducido por todo el país. De hecho, esto derecho NOTA suprime el “derecho a destituir” a los representantes elegidos al que el pueblo debería tener derecho. Si realmente quieren dar el “derecho a rechazar”, ¿por qué entonces, en nombre de llevar a cabo unas elecciones “libres y justas”, están desplazando a cientos de miles de miembros de las fuerzas armadas gubernamentales a las zonas donde nuestro Partido ha llamado al boicot de las elecciones y están llevando a cabo ataques, operaciones de búsqueda, detenciones, asesinatos y masacres?
El gran maestro marxista Lenin señaló en su obra “El Estado y la Revolución”: “Las elecciones se celebran para decidir qué miembro de la clase dominante va a reprimir y aplastar al pueblo a través del parlamento –tal es la auténtica esencia del parlamentarismo burgués, no sólo en las monarquías parlamentarias constitucionales, sino también en las repúblicas más democráticas”. Esto es más aplicable aún a nuestro país semicolonial y semifeudal que se presenta como “la mayor democracia del mundo”. Esa es la razón por la cual ninguna de las masas oprimidas piensa que sus vidas cambiarían o que habrá un cambio fundamental en este sistema a través de estas elecciones. En todas las elecciones celebradas en nuestro país hasta ahora, un considerable número de votantes se están distanciando de votar. Los partidos más fuertes ocupan los colegios electorales y llevan a cabo la manipulación de los votos. Incluso aquellos que votan no lo hacen pensando que estas elecciones les beneficiarán. Votan sólo por necesidades locales u otras presiones o señuelos tales como casta, religión, regionalismo, dinero, licor, bandidismo, etc. No existe alternativa para el pueblo en este falso sistema parlamentario. Todos los principales partidos que se presentan a las elecciones están subordinados a los imperialistas y representan a las clases explotadoras dominantes indias.
Todos estos partidos son antipopulares, traicioneros, corruptos, opresores, reaccionarios y fascistas en su naturaleza. Sirviendo a los intereses del imperialismo, la burguesía burocrática compradora y la clase de los grandes terratenientes, manteniendo intacto el sistema semicolonial y semifeudal y aplastar todos los movimientos democráticos y revolucionarios es el objetivo de estos partidos. Se unen para reprimir a nuestro Partido, el Partido Comunista de la India (Maoísta), que está saliendo a la palestra como una alternativa a todo eso, a la Revolución de Nueva Democracia dirigida por él y a sus embrionarios nuevos órganos de poder político que representan la república federal democrática popular india basada en la auténtica democracia y en el principio de apoyarse en las propias fuerzas.
Aunque estos partidos compradores se revuelcan en la pocilga parlamentaria por el poder y se embarcan en peleas de perros entre sí por su porción del saqueo, cuando se trata de aplastar al movimiento revolucionario etiquetándole de “la más grave amenaza a la seguridad interna” de nuestro país, son todos unánimes. Están recurriendo a una dura ofensiva multiprolongada conforme a la estrategia y táctica de Conflicto de Baja Intensidad dictado por EE.UU. Sus engañosas propuestas para Conversaciones de Paz y programas de reformas tienen por objetivo desviar al pueblo y a los demócratas y llevar a cabo una mayor ofensiva contra el movimiento revolucionario. La ofensiva multiprolongada a nivel nacional emprendida en nombre de la Guerra Contra el Pueblo – Operación Cacería Verde desde mediados del 2009 por el Gobierno central en conjunción con el BJP y junto con los distintos gobiernos estatales, es parte de todo esto.
Están tratando sin éxito por medio de la represión de preservar este podrido sistema explotador. Pero en un contexto donde las condiciones revolucionarias están madurando día tras día, están condenados a ser barridos por el pueblo. El actual sistema de explotación no puede ser transformado por medio de elecciones. Los problemas básicos del pueblo no se resolverían. Incluso sus necesidades básicas no se pueden satisfacer. Todos los partidos electoreros están muertos frente a una democracia auténtica, la independencia y soberanía de nuestro país.
Ninguno de ellos está moralmente cualificado para pedirle al pueblo que les vote. Esa es la razón por la cual nuestro Partido está haciendo un llamamiento a todo el pueblo de la India a boicotear estas fraudulentas elecciones al parlamento y las asambleas y a avanzar en el camino de la Guerra Popular Prolongada para la victoria de la Revolución de Nueva Democracia que se desarrolla con la revolución agraria como el eje sobre la base de “la tierra para el que la trabaja”, para construir una república federal democrática popular india. Este nuevo Estado democrático será la dictadura democrático popular ejercida por el frente unido conformado por el proletariado, el campesinado, la pequeña burguesía y la clase de la burguesía nacional bajo la dirección del proletariado, basada en la alianza obrero-campesina y que libere a nuestro país de las garras de los imperialistas, la burguesía burocrática compradora y los grandes terratenientes.
(Abhay) Portavoz
Comité Central, Partido Comunista de la India (Maoísta)

 clip_image002GRAN MARCHA HACIA EL COMUNISMO clip_image004
                                           Blog marxista-leninista-maoísta

         Email: granmarchahaciaelcomunismo@gmail.com

lunes, 7 de abril de 2014

INDIA – NOTICIAS DE LA GUERRA POPULAR


Nota –Las siguientes noticias han sido extraídas del blog del Comité Internacional de Apoyo a la Guerra Popular en la India http://icspwindia.wordpress.com/  y de la web Signalfire http://www.signalfire.org/ las cuales Gran Marcha Hacia el Comunismo han traducido al español:
LOS MAOÌSTAS EN ODISHA LLAMAN A LA HUELGA EL 10 DE ABRIL CONTRA LAS ELECCIONES
Bhubaneswar – 1 Abril 2014 – La agencia IANS informa que el PC de la India (Maoìsta) ha llamado al pueblo al boicot de las elecciones y convocado una huelga en Odisha el 10 de abril. Según un comunicado en audio de Umakant, que se identificó como dirigente de la división Bansadhara-Ghumusar-Nagabali del PCI (Maoísta), y dirigido a los medios de comunicación, se califica como antipopulares a los partidos políticos BJD, Partido del Congreso y BJP, y se llama a los habitantes de los 4 distritos del sur - Koraput, Rayagada, Kalahandi y Kandhamal- a secundar la huelga el 10 de abril en que están previstas se celebren las elecciones. En el comunicado se acusa también al Gobierno del BJD de explotar a los pobres, a los habitantes de las tribus oprimidos e inocentes y de haber entregado sus tierras, bosques, agua y minerales a las empresas. “El pueblo debe echar a este partido del poder”, declaró Umakant. Por otra parte, la semana pasada la policía se incautó de varios carteles colocados por los maoístas en el distrito Rayagada. Según la agencia IANS, los maoístas están activos en más de la mitad del Estado y la zona donde han convocado la huelga está considerada como su bastión.
MASIVO ENVÍO DE MENSAJES SMS DE LOS MAOÍSTAS  AL PUEBLO DE BIHAR Y JHARKHAND LLAMANDO AL BOICOT A LAS ELECCIONES A LA CAMARA BAJA DEL PARLAMENTO
1 Abril 2014 – Por vez primera, según la policía india, los maoístas están utilizando el servicio de mensajes SMS para llamar al pueblo a boicotear las elecciones a la Cámara Baja del Parlamento en Bihar y la vecina  Jharkhand, informa la agencia IANS. Un oficial de policía declaró: “Los maoístas están enviando masivamente mensajes SMS a los usuarios de teléfonos móviles llamándoles al boicot a las elecciones”. Los mensajes van firmados por Avinash, portavoz del Comité de la zona fronteriza del Partido Comunista de la India (Maoísta). Y el oficial de policía añadió: “En los SMS los maoístas exhortan a los obreros, campesinos, jóvenes, intelectuales progresistas, ancianos y personas nacionalistas y revolucionarias a boicotear las elecciones”. El PCI (Maoìsta) llama también a sus cuadros del Partido y sus distintas unidades, incluido el Ejército Guerrillero de Liberación Popular, por medio de los SMS, a colocar como objetivo y atacar a las fuerzas de seguridad durante las elecciones. Los maoístas han llamado también al boicot en los distritos de Jamui, Lakhisarai, Banka, Gaya y Aurangabad por medio de carteles. En la convocatoria al boicot de las elecciones, los carteles exigían la retirada de las fuerzas involucradas en las operaciones de contrainsurgencia. La policía ha intervenido y retirado estos carteles en varios lugares.
PARALIZADO EL TRAFICO Y LA ACTIVIDAD EN LOS MERCADOS DE BASTAR POR EL BANDH (HUELGA GENERAL) CONVOCADO POR LOS MAOÍSTAS
Raipur – 29 Marzo 2014 – Según la agencia TNN, el bandh (huelga general) convocado por los maoístas en Bastar (Chhattisgarh) tuvo su expresión en los boquetes excavados en las carreteras y árboles atravesados en medio de ellas para interrumpir el tráfico, al tiempo que fue difundida propaganda. Durante la llamada “bandhi saptah”, o semana por los presos, los maoístas y sus simpatizantes ejercieron una amplia actividad en muchas de las zonas de los 7 distritos de la región de Bastar. Los mercados semanales estuvieron cerrados en Durgkondal en el distrito de Kanker y no hubo tampoco actividad en los mercados de Narayananpur y Bijapur
TRAFICO FERROVIARIO INTERRUMPIDO Y 3 VAGONES DE TREN  Y LOCOMOTORA QUEMADOS EN UN ATAQUE DE LA GUERRILLA MAOISTA EN DANTEWADA
Raipur - 29 Marzo 2014- La web del periódico Daily Bashkar comunica que tres vagones de un tren de mercancías y su locomotora resultaron descarrilados por el ataque de la guerrilla maoísta en el distrito de Dantewada de Chhattisgarh. El superintendente de policía de Dantewada declaró: “Los maoístas dañaron la vía férrea del trayecto Kirandul-Visakhapatnam que recae bajo la jurisdicción de la comisaría de policía de Bhansi, debido a que 3 vagones de un tren de mercancías y su locomotora fueron descarrilados”. Según la policía el hecho ocurrió el último día del bandh (huelga general) convocado por los maoístas en Dandakaranya.
200 GUERRILLEROS MAOÍSTAS ATACAN LAS INSTALACIONES DE LA EMPRESA ESSAR STEEL EN CHHATTISGARH
Raipur - 29 Marzo 2014 – El corresponsal del periódico Business Standard informa que, horas antes de la llegada del candidato del partido BJP a la región de Bastar en Chhattisgarh, un grupo compuesto por 200 guerrilleros maoístas atacó las instalaciones de la empresa de acero Essar Steel en Kirandul, distrito de Dantewada. En el transcurso del ataque, los guerrilleros quemaron 17 camiones aparcados en la nave de carga de la empresa y luego se retiraron a los bosques próximos al lugar.
DOS POLICÍAS HERIDOS AL EXPLOTAR UNA MINA TERRESTRE EN ODISHA
28 Marzo 2014 – Según la agencia PTI, dos policías de la Fuerza de Seguridad Fronteriza (FSF) resultaron heridos cuando guerrilleros maoístas hicieron explotar una mina terrestre en el distrito Malkangiri de Odisha. El incidente ocurrió a las 9.30 horas de la mañana cuando los policías realizaban una operación contra los insurgentes maoístas en las junglas del distrito
PARALIZADA LA ACTIVIDAD COMERCIAL Y EL TRAFICO EN BIHAR-JHARKHAND EN RESPUESTA AL BANDH (HUELGA GENERAL) CONVOCADO POR EL PCI (MAOISTA)
Ranchi – 28 Marzo 2014 – El corresponsal del periódico “Hindustan Times” informa que el bandh (huelga general) de 24 horas convocado por el PC de la India (Maoísta) paralizó la vida normal en las zonas del interior de Bihar-Jharkhand. La convocaoria del bandh era en protesta por el asesinato de 15 comandantes guerrilleros maoístas, incluido Lalesh Yadav, portavoz del Comité de la Zona Especial de Bihar-Jharkhand Chhattisgarh Norte. No se han producido incidentes. Los maoístas habían colocado carteles en diversos lugares del Estado en los días pasados, llamando además al pueblo a boicotear las elecciones. La actividad comercial en los mercados de la zona dominada por los maoístas permaneció paralizada y no hubo presencia de autobuses ni vehículos pesados en las carreteras. La actividad en el cinturón minero de Bermo quedó también paralizada. En la zona hubo una extensa vigilancia policial.
CARTELES MAOÌSTAS EN KERALA LLAMAN AL BOICOT ELECTORAL
Nilambur - 27 Marzo 2014 – Carteles maoístas firmados por Janakeeya Janadipathya Sangham llamando al boicot a las elecciones y a unirse a la revolución y por una India libre de explotación han aparecido en las zonas de Vazhikkadayu y Edakkara en Kerala, informa la agencia de noticias Express News Services. Con anterioridad, en las zonas tribales de Nilambur, ya había aparecido propaganda maoísta llamando al boicot a las elecciones.
LA GUERRILLA MAOÍSTA VUELA DOS TORRES DE COMUNICACIÓN DE TELEFONÍA MÓVIL EN BIHAR
Patna – 27 Marzo 2014 – La web informativa Zee News informa que un grupo de un centenar aproximado de guerrilleros maoístas colocaron por la noche sendos artefactos explosivos en dos torres de comunicación de  telefonía móvil, destruyéndolas, en las aldeas de Manjhauli y Dumaria Bazar en el distrito de Gaya en Bihar. Además la policía encontró un artefacto explosivo en la estación de ferrocarril ubicada entre Gaya y Mughal Sarai. Según la policía el artefacto pretendía desbaratar la actividad electoral en la zona del candidato del BJP.
EXTENSA CAMPAÑA DE PROPAGANDA MAOÍSTA CONTRA LAS ELECCIONES EN  JHARKHAND Y BENGALA OCCIDENTAL
Dhanbad – 26 Marxo 2014 – Diversos medios infomativos de la India dan cuenta que los maoístas han pegado carteles y repartido octavillas llamando a los aldeanos de más de una docena de pueblos de  Jharkhand y Bengala Occidental a no votar en las elecciones del próximo 24 de abril, además de exigir la libertad de los dirigentes y trabajadores detenidos, así como a que se ponga fin a la Operación Cacería Verde y contra la corrupción y las atrocidades cometidas por la policía contra aldeanos inocentes. En la propaganda, firmada por la Comisión Militar Regional de Jharkhand de la organización maoísta, se llamaba también a expulsar a los fascistas de los partidos PCM, Partido del Congreso y BJP. Los maoístas han visitado y colocado carteles en las aldeas de Tilaiya, Gurga, Birajpur Chawk, Escuela Superior de Birajpur, Sadhobad, Barbadih, Kharni Vidyalaya, Aasbani, Yadavpu y Kharni More. Según un testigo presencial, un grupo compuesto por unas 25-30 personas penetró por la noche en su aldea pegando carteles contra las elecciones en las paredes de las casas, centros escolares y lugares públicos y repartiendo hojas en cada una de las casas.
LA EXPLOSIÓN DE UNA MINA AL PASO DE UN VEHICULO POLICIAL HIERE A 4 POLICIAS EN JHARKHAND
Ranchi/Bokaro – 26 Marzo 2014 – Un oficial de la policía y 3 jawans resultaron heridos al explotar una mina activada por guerrilleros maoístas en el distrito de Khunti, a 40 km de la ciudad de Ranchi, informa la agencia de noticias TNN. La explosión fue tan fuerte que lanzó contra el aire el vehículo en el que viajaban 15 policías y abrió un cráter en la carretera. Según la policía los maoístas colocaron el artefacto, compuesto por unos 10 kg de explosivos, en medio de la carretera y lo conectaron con un cable activándolo desde el bosque próximo. Se produjo entonces un enfrentamiento armado entre los policías y los guerrilleros maoístas que duró más de una hora. La policía detuvo posteriormente a tres personas como sospechosos de haber participado en la acción guerrillera.
LA POLICÍA DE ODISHA RETIRA CARTELES DE LOS MAOÍSTAS LLAMANDO AL BOICOT DE LAS ELECCIONES
Narayanpatna (Koraput) – 26 Marzo 2014 – La web del periódico Odisha Sun Times informa que la policía se ha incautado de varios carteles maoístas en la zona de Narayanpatna, distrito de Koraput, en Odisha. Los carteles firmados por el Comité Divisional de Srikalulam-Koraput llamaban al pueblo a boicotear las elecciones y rechazar a los dirigentes locales de los que dicen no hacen nada por el bienestar del pueblo y los oprimidos de las tribus. Los carteles llamaban también al pueblo a reafirmar sus derechos desarrollando la guerra popular en cada aldea.
NUEVO PORTAVOZ DEL PC DE LA INDIA (MAOÍSTA) EN DANDAKARANYA
25 Marzo 2014 – El periodista Sujovit Bagchi escribe en la web del periódico  The Hindu que el Partido Comunista de la India (Maoìsta) ha designado un nuevo portavoz en su fortaleza de Dandakaranya, en la India central. El nuevo portavoz ha recibido el nombre de Gudsa Usendi, quien fuera el primer mártir tribal de Dandakaranya en los años 80. Según el periódico, el PCI (Maoísta) ha reorganizado el Comité Regional Norte (CRN) denominándolo ahora Comando Unificado Regional Norte –combinando todas las unidades del Partido, además del frente de masas, las milicias y el ejército bajo su mando. En el primer comunicado de prensa firmado por Gudsa Usendi y que ha recibido The Hindu, el nuevo portavoz del PCI (Maoísta) hace referencia a la convocatoria de un bandh (huelga general) en Dandakaranya el 29 de marzo. “El bandh es para exigir los derechos de los presos políticos en diversas cárceles del país. La camarada del Partido Nirmalakka se encuentra en la cárcel de Jagdalpur desde hace 7 años. En estos años, ha sido procesada en 145 casos. Sin embargo fue declarada inocente en más de 100 lo que ilustra cómo el pueblo en Chhattisgarh es encausado en casos falsos.” El comunicado añade que: “Además, miles de jóvenes de las tribus son detenidos sólo por encontrarse en las zonas de conflicto. En la mayoría de los casos centenares de muchachos son encarcelados y se les mantiene sin  juicio durante años por crímenes de los que ni siquiera tienen noción”. Además en el comunicado se señala que las condiciones de vida de los presos en Chhattisgarh y las zonas limítrofes “va de mal en peor” y que el Partido ha convocado una semana de resistencia del 23 al 29 de marzo.
5 POLICÍAS HERIDOS EN DOS ATAQUES DE LOS GUERRILLEROS MAOÍSTAS EN JHARKHAND
Ranchi – 25 Marzo 2014 – Según informa la web de la agencia de noticias Zee News  la guerrilla maoísta llevó a cabo dos ataques en Jharkhand. En uno de ellos 4 miembros de las fuerzas de seguridad del régimen reaccionario indio resultaron heridos cuando los guerrilleros detonaron una mina terrestre al paso de un vehículo policial en la jungla Potana en el distrito Khunti, a unos 70 km de Ranchi. En el otro ataque, un policía resultó herido en un enfrentamiento armado que duró más de 3 horas con los guerrilleros maoístas en el distrito Garwah, próximo a la frontera con Chhattisgarh.
LA POLICÍA LOCALIZA UN CAMPAMENTO  DE LA GUERRILLA MAOÍSTA EN LA FRONTERA DE ODISHA-JARKHAND
Bisra/Rourkela – 25 Marzo 2014 – Un campamento de la guerrilla maoísta ubicado en las zonas de Nuagaon y Rehladu, junto a la frontera entre Odisha y Jarkhand fue descubierto por la policía de Jarkhand y personal de la Fuerza Policial de la Reserva Central (FPRC), informa la web del periódico  Odisha Sun Times. El descubrimiento tuvo lugar tras una operación policial contra la insurgencia maoísta después de conocerse que el dirigente maoísta Anmol Hembram dirigía un campamento guerrillero dentro de un bosque en el distrito de Deogarh. Cuando la policía llegó al lugar los guerrilleros ya habían desmantelado el campamento llevándose sus armas.
PANCARTAS Y CARTELES  FIRMADOS POR LOSMAOÍSTAS  LLAMAN AL BOICOT DE LAS ELECCIONES EN RAYAGADA (ODISHA)
Rayagada - 23 Abril 2014 – La agencia de noticias Express News Service comunica que carteles y pancartas firmadas por los maoístas han aparecido en Rayagada (Odisha) en los que se llamaba a los lugareños a boicotear las elecciones. Hace unos días carteles similares fueron pegados en las áreas de Mahiguda y Dasmantpur de Koraput donde se acusaba a todos los partidos políticos de estar en contra del pueblo y llamando a los lugareños a no votar el 10 de abril y a no dejar que los políticos de dichos partidos entren en las aldeas a hacer campaña.
GUERRILLEROS MAOÍSTAS INTERRUMPEN CON DISPAROS  UN ACTO Y QUEMAN UN JEEP EN LA ALDEA KHUNTI EN JARKHAND
Khunti (Jharkhand) – 22 Marzo 2014 – Las agencias de noticias informan que, según la policía, un grupo compuesto por unos 20 guerrilleros maoístas se presentó en la aldea Khunti, a 30 km de Ranchi, en Jarkhand   mientras se celebraba un acto social por la noche al que asistían 400 personas  y comenzó a disparar sus armas al aire, interrumpiéndolo y quemando un jeep. Dos personas resultaron heridas en el transcurso del pánico que se produjo entre los asistentes al acto al tratar de huir. Algunos de los lugareños informaron que el ataque estaba dirigido contra la familia y amigos de Raila Dhingra Munda por su trabajo como oficial especial de la policía que viene recabando información para la policía del distrito. En el año 2010 un hermano de Munda fue aniquilado por guerrilleros maoístas por ser también oficial especial de la policía.
DOS ATAQUES DE GUERRILLEROS MAOÍSTAS EN JHARKHAND FINALIZAN CON DOS HERIDOS, UN EDIFICIO VOLADO Y UN VEHÍCULO INCENDIADO
Ranchi – 22 Marzo 2014 – La web informativa india IANS da cuenta de que guerrilleros maoístas efectuaron dos ataques en Jharkhand. En uno de los ataques los guerrilleros hirieron a dos personas en la aldea Marangdih y prendieron fuego a un vehículo. En el otro ataque los guerrilleros volaron un edificio en la aldea Khukra del distrito de Giridih, a 160 km de Ranchi, y, según decían panfletos arrojados por los guerrilleros durante la acción, había sido utilizado por la policía como lugar de albergue durante las elecciones a la Cámara Baja
MUERE UN GUERRILLERO MAOÍSTA EN UN ENFRENTAMIENTO ARMADO CON LA POLICÍA EN CHHATTISGARH
Raipur – 22 Marzo 2014 – Un guerrillero maoísta resultó muerto en un enfrentamiento armado con la policía en la zona boscosa de la aldea Gundipur, en el distrito Bijapur de Chhattisgarh, informa la agencia de noticias PTI. El suceso ocurrió cuando un grupo de policías patrullaba la zona y fueron atacados con armas de fuego por guerrilleros maoístas, dejando un guerrillero muerto y el resto consiguió huir.
LA POLICIA DESTRUYE UN CAMPAMENTO MAOÍSTA EN ODISHA
Gajapati – 21 Marzo 2014 – La agencia de noticias ANI informa que la policía del distrito Gajapati de Odisha destruyó un campamento utilizado por los maoístas en los bosques Salimagochla y Terubadi del distrito. En el lugar la policía se apoderó de 3 rifles, un artefacto explosivo, 160 ristras de cartuchos y dos revistas maoístas.
COMBATE ENTRE GUERRILLEROS MAOÍSTAS Y FUERZAS DE LA POLICÍA ACABA CON EL DESMANTELAMIENTO DE UN CAMPAMENTO GUERRILLERO EN CHHATTISGARH
Nabarangpur – 19 Marzo 2014 – Distintas agencias de noticias de la India informan que un campamento guerrillero maoísta en la zona de Haldi Ghat que bordea Raighar y Amlipada, en Chhattisgarh, fue desmantelado por fuerzas de la policía tras una operación de dos días contra los insurgentes maoístas de las divisiones Meinpur y Nuapada del PC de la India (Maoísta), muy activas en Odisha y Chhattisgarh. En la operación antimaoísta participaron unidades de la Fuerza Voluntaria del Distrito, Grupo de Operaciones Especiales, Policía de la Reserva Armada y jawans de la Fuerza de Sguridad de Nabarangpur y Frontera que asaltaron el bosque donde tenían conocimiento de la existencia de un campamento guerrillero maoísta. Al ser descubiertos, los guerrilleros maoístas que se encontraban en el campamento abrieron fuego y tras un encarnizado combate escaparon del lugar.  La policía encontró seis tiendas de campaña temporales que podrían albergar a unos 50 guerrilleros, que  escaparon en su totalidad. Según la policía, el campamento habría sido establecido recientemente por la guerrilla maoísta para actuar con contra de las próximas elecciones. En el lugar la policía se incautó de armas y municiones, incluyendo 8 minas terrestres, tres fusiles SBML, una pistola de 8mm, 70 detonadores, siete rollos de cable, un panel solar, 5 kg de explosivos, uniformes y literatura maoísta, radios y botiquines, entre otro material. Por las ropas encontradas, la policía informó que habría mujeres entre los guerrilleros y no hubo bajas por ninguna de las partes.
LOS MAOÍSTAS PROHIBEN EL HIMNO DEL ESTADO REACCIONARIO INDIO EN LAS ESCUELAS DEL DISTRITO DE NARAYANPUR EN CHHATTISGARH
Bastar – 16 Marzo 2014 – Según la web del periódico indio Deccan Chronicle,  los maoístas han prohibido el uso del himno nacional del Estado reaccionario indio en las escuelas de las  zonas bajo su influencia de Madh, distrito de Bastar sur de Narayanpur en Chhattisgarh. Algunos maestros de la zona informaron al periódico que los maoístas han emitido comunicados prohibiendo en las escuelas el canto del himno del Estado indio e incluso restricciones a su uso con ocasión del Día de la Independencia y el Día de la República. Según este periódico, éstas escuelas están bajo el control completo del “Jantan Sarkar”, el gobierno paralelo que dirigen los maoístas de la zona.
LA UNIVERSIDAD B R AMBEDKAR DE BIHAR CERRADA 10 DÍAS TRAS LA APARICIÓN DE CARTELES MAOÍSTAS
Muzzaffarpur – 16 Marzo 2014 – La agencia informativa india TNN comunica que todas  las instalaciones (oficinas, aulas, departamentos de postgraduado y residencias) de la Universidad B R Ambedkar de Bihar han cerrado sus puertas como “medida precautoria” durante 10 días tras la aparición de carteles en las paredes del campus universitario firmados por los maoístas donde denuncian las atrocidades cometidas contra los dalits y los recientes enfrentamientos entre estudiantes por el problema de las castas y donde se amenazaba a los culpables de estos sucesos.
GUERRILLEROS MAOÍSTAS EN BIHAR INCENDIAN UN SURTIDOR DE GASOLINA PROPIEDAD DE UN CABECILLA DEL REACCIONARIO BJP Y ATACAN SU CASA
Muzzaffarpur – 14 Marzo 2013 – La agencia de noticias PTI citando fuentes de la policía informa que un grupo de entre 25-20 guerrilleros maoístas atacaron con armas de fuego y bombas e incendiaron el surtidor de gasolina propiedad de Ram Surat Rai, miembro de la Asamblea Legislativa  por el reaccionario partido BJP [Partido Popular Indio], prendiendo fuego además a un camión cisterna y luego acudieron a la casa de Surat Rai disparando y lanzando bombas contra ella, hecho que ocurrió en la zona bajo la jurisdicción de la comisaría de Ahiapur, en Bihar.

GALIZA: Imaxes da protesta contra a corrupción convocada polo MLP na Coruña.






viernes, 4 de abril de 2014

GALIZA: Profundo pesar pola morte do compañeiro Paio.




A repentina morte do compañeiro José Luis Martin Freire "Paio", historico dirixente sindical galego, ten golpeado moi forte a todas e todos os que tivemos o privilexio de compartir seus anos de loita polos dereitos da clase obreira. Dende Dazibao Rojo queremos amosar o noso fondo pesar e berrar:

Compañeiro Paio, a loita continúa !